venerdì 21 giugno 2013

Il momento dell'orango

(Anonimo francese, Epistolario, XVIII secolo. Traduzione di Alien)

Il momento dell'orango coglie le donne all'improvviso.
Il tuo problema è quindi il provocare tale repentino accadimento.
Si può altresì ragionevolmente affermare che i maschi si trovino perennemente in tale stato.
Innanzitutto bisogna considerare che:
1) Nessuna donna è immune al momento dell'orango, esso prima o dopo si scatenerà comunque.
2) E' ovviamente indispensabile essere presente al suo scatenarsi.
3) Bisogna approfittarne immediatamente, prevenendone il repentino scemare.
4) Il luogo dev'essere acconcio.

La sensibilità personale dovrà guidare le azioni del maschio. A seconda delle tipologie femminee, si possono tuttavia fornire alcuni consigli atti a facilitare l'ingrato compito.

La donna casto-romantica ha bisogno di un corteggiamento assiduo, alternato a brevi momenti di esplicita indifferenza. Il pretendente avrà un aspetto tormentato e mai dovrà indulgere nell'allegria o nell'autocommiserazione (leggasi a proposito Laclos, I legami pericolosi, romanzo).

La donna stupida gradirà atteggiamenti eccessivi e ridanciani. Periodicamente è necessario somministrarle piccole dosi di acrimonia e immotivata gelosia.

La donna ginnico-salutista raggiungerà il momento dopo una sana e intensa fatica, quando il sudore imperlerà le sue muliebri forme.

La donna frigida si esalterà in concomitanza di forti emozioni e di eventi terrificanti quali tornado, terremoti, tempeste marine, cataclismi in genere, visite notturne a cimiteri e a case infestate, folli corse in automobile.

La donna cinico-sensuale abbisogna di un corteggiamento lievemente sarcastico accompagnato da una solida base pecuniaria (è la classica stronza preferita dalla maggior parte degli uomini).

La donna triste e melanconica dovrà essere colta nel brevissimo momento di esaltazione che segue il punto di massima autocommiserazione. Essendo insopportabile e pericolosa per sé e gli altri, seguiremo nei suoi confronti l'insegnamento di Johann Sebastian Bach: Toccata e fuga.

Altro dirti non so

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