(Anonimo francese, Epistolario, XVIII secolo. Traduzione di Alien)
Il momento dell'orango coglie le donne all'improvviso.
Il tuo problema è quindi il provocare tale repentino accadimento.
Si può altresì ragionevolmente affermare che i maschi si trovino perennemente in tale stato.
Innanzitutto bisogna considerare che:
1) Nessuna donna è immune al momento dell'orango, esso prima o dopo si scatenerà comunque.
2) E' ovviamente indispensabile essere presente al suo scatenarsi.
3) Bisogna approfittarne immediatamente, prevenendone il repentino scemare.
4) Il luogo dev'essere acconcio.
La sensibilità personale dovrà guidare le azioni del maschio. A seconda delle tipologie femminee, si possono tuttavia fornire alcuni consigli atti a facilitare l'ingrato compito.
La donna casto-romantica ha bisogno di un corteggiamento assiduo, alternato a brevi momenti di esplicita indifferenza. Il pretendente avrà un aspetto tormentato e mai dovrà indulgere nell'allegria o nell'autocommiserazione (leggasi a proposito Laclos, I legami pericolosi, romanzo).
La donna stupida gradirà atteggiamenti eccessivi e ridanciani. Periodicamente è necessario somministrarle piccole dosi di acrimonia e immotivata gelosia.
La donna ginnico-salutista raggiungerà il momento dopo una sana e intensa fatica, quando il sudore imperlerà le sue muliebri forme.
La donna frigida si esalterà in concomitanza di forti emozioni e di eventi terrificanti quali tornado, terremoti, tempeste marine, cataclismi in genere, visite notturne a cimiteri e a case infestate, folli corse in automobile.
La donna cinico-sensuale abbisogna di un corteggiamento lievemente sarcastico accompagnato da una solida base pecuniaria (è la classica stronza preferita dalla maggior parte degli uomini).
La donna triste e melanconica dovrà essere colta nel brevissimo momento di esaltazione che segue il punto di massima autocommiserazione. Essendo insopportabile e pericolosa per sé e gli altri, seguiremo nei suoi confronti l'insegnamento di Johann Sebastian Bach: Toccata e fuga.
Altro dirti non so
venerdì 21 giugno 2013
lunedì 17 giugno 2013
Equi(?)talia
Poco fa passavo davanti alla sede di Equitalia a Chieri e incontro un amico, che mi racconta il suo caso.
Riceve una multa di 150 euro per un'infrazione automobilistica e la raccomandata viene consegnata a sua madre che firma. In questi casi le Poste Italiane mandano poi una raccomandata al Comune per avvisarlo che la raccomandata non è stata consegnata al diretto interessato ma ad un suo famigliare. Questo a detta loro per favorire il destinatario della multa(!).
Il mio amico paga la multa dimenticandosi di aggiungere i due euro del costo della seconda raccomandata (quella dalle Poste al Comune).
Equitalia emette allora una seconda ingiunzione di pagamento per altri 200 euro in quanto la multa non è stata saldata integralmente non essendo stati versati a parte i due euro. Di conseguenza la multa viene automaticamente portata al suo massimo 350 euro (avendo la sanzione amministrativa un massimo e un minimo) e quindi si richiede la differenza (200 euro).
Insieme ad altri poveracci nella stessa situazione l'amico si rivolge al Giudice di Pace che dà torto a tutti tranne al titolare di una ditta che riesce a dimostrare che anche la sua segretaria ha la titolarietà di accettare ufficialmente le raccomandate.
Ora aspetto con ansia il primo che verrà a dirmi che bisogna pagare le tasse e denunciare l'evasione per rispondergli come merita.
Riceve una multa di 150 euro per un'infrazione automobilistica e la raccomandata viene consegnata a sua madre che firma. In questi casi le Poste Italiane mandano poi una raccomandata al Comune per avvisarlo che la raccomandata non è stata consegnata al diretto interessato ma ad un suo famigliare. Questo a detta loro per favorire il destinatario della multa(!).
Il mio amico paga la multa dimenticandosi di aggiungere i due euro del costo della seconda raccomandata (quella dalle Poste al Comune).
Equitalia emette allora una seconda ingiunzione di pagamento per altri 200 euro in quanto la multa non è stata saldata integralmente non essendo stati versati a parte i due euro. Di conseguenza la multa viene automaticamente portata al suo massimo 350 euro (avendo la sanzione amministrativa un massimo e un minimo) e quindi si richiede la differenza (200 euro).
Insieme ad altri poveracci nella stessa situazione l'amico si rivolge al Giudice di Pace che dà torto a tutti tranne al titolare di una ditta che riesce a dimostrare che anche la sua segretaria ha la titolarietà di accettare ufficialmente le raccomandate.
Ora aspetto con ansia il primo che verrà a dirmi che bisogna pagare le tasse e denunciare l'evasione per rispondergli come merita.
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